Quando Alessia aveva sei anni, suo padre è uscito di casa e non è più tornato.

È iniziata quel giorno la sequenza di addii a cui lei si sente predestinata e da cui si protegge pensando di non avere bisogno di nessuno.

In realtà Alessia non è stata mai veramente sola, alcuni amici la proteggono come se lei fosse un oggetto prezioso e Fede si è proposto da subito come il suo salvatore.

Per anni lei crede di aver dimenticato le sue paure grazie a loro, ma un fatto inaspettato la costringe a guardare di nuovo in faccia il suo passato.


TITOLO: Il tempo che mi serve

AUTORE: Margherita Meloni

GENERE: Narrativa

EDITORE: Youcanprint

PREZZO: 2,99 euro (digitale), 16,90 euro (cartaceo)

DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 novembre 2018


Tra quelle poche pareti beige devo essere stata bambina anch’io. Mamma parlava spesso ad alta voce, a volte rideva sguaiata e altre sembrava arrabbiatissima. Lei era un tipo pratico, di quelle che si sbrigano, di quelle che si vestono in poco tempo e che in dieci minuti organizzano una cena, chiamano l’amica al telefono e si lamentano del marito.
Ricordo che era sempre tardi e che io avevo sempre bisogno di qualche minuto in più per cercare un gioco che non trovavo, per farmi il fiocco alle scarpe, per spazzolarmi i capelli come piaceva a me, e allora lei urlava come una gallina e la nonna la sgridava, le diceva che doveva avere più pazienza, che in fondo ero solo una bambina.

Sono una persona contemplativa. Un modo gentile per dire che sono un po’ pigra, e a volte mi piace stare ad ascoltarmi a lungo. Come lettrice, non sono la prima della classe, a volte mi capita che le mie amiche mi chiedano se ho letto questo o quel romanzo, e io spesso rispondo di no. Ho gusti un po’ strani, e a volte fuori moda. Adoro i romanzi che riescono a raccontare pezzi di storia del passato con un linguaggio diretto, moderno, informale. L’ultimo libro così che ho letto è stato “L’isola sotto il mare” di Isabel Allende.

Per scrivere il mio libro, però, non ho avuto l’ardire di ispirarmi a qualcosa che avevo letto.

Inizialmente la mia volontà era di dare vita a una storia simpatica utilizzando un linguaggio il più possibile divertente, è venuta fuori una vicenda un po’ più tormentata del previsto, che però mi è piaciuta, e ne ho sinceramente adorato i personaggi. Non perché li ho inventati io, ma come quando conosci qualcuno che ti piace e vorresti vederlo spesso.

Quando ero piccola e studiavo gli uomini primitivi, rimanevo spesso stupita da come la sopravvivenza spingesse a usare il cervello per trovare soluzioni di vitale importanza: procurarsi il cibo, difendersi dagli animali feroci e dal freddo. Nel mio immaginario, l’uomo di Neanderthal doveva essere di carattere: come si direbbe ora, dotato di notevoli attributi.
Io, Alessia Scotti, appartenente alla specie Homo Sapiens Sapiens, che vivevo a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo e nel mio DNA conservavo l’esperienza di secoli di cammino su due soli arti, non reggevo il confronto con i miei avi. In una vita in cui non avevo fatto una gran fatica a procacciarmi cibo e sopravvivenza, mi ero persa in sentieri bui chissà quante volte.

Ho già iniziato il mio prossimo libro, devo ancora innamorarmene, ma mi capita spesso che non accada subito. Ho molte idee in merito, ma la principale è che l’io narrante sia una donna che riesce a farsi scivolare addosso questioni che agli altri sembrano drammi.

Le protagoniste delle mie storie sono sempre donne naturalmente imperfette, che però migliorano, infatti io scrivo per vivere altre vite, quelle che mi scelgo io, quelle che mi fanno sperare di poter diventare una donna migliore.


Margherita Meloni è nata a Milano nel 1973. Durante l’infanzia ha vissuto molto all’estero con la famiglia, ma Milano è sempre stata la sua città di riferimento, anche se dal 1996 vive ad Arese col marito e i due figli. Ha cominciato a scrivere per passione a tredici anni, tenendo nel cassetto tutti i suoi scritti fino a oggi. L’attenzione alle tematiche femminili le ha permesso di comporre una storia coinvolgente e appassionata.