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La trama

Nel Quartiere Francese cinque streghe vengono inseguite da alcuni individui. Erik e il suo gruppo riescono a salvarne due in extremis, un uomo e una bambina di undici anni. In seguito si scopre che la bambina, Thessa, è una Matriarca e che qualcuno le dà la caccia. Erik decide di nasconderla temporaneamente nel Quartiere ma, tornando a casa dal secondo rifugio, il gruppo viene ostacolato da una strega in preda al delirio.
Qualcosa si nasconde dietro a questi eventi che scateneranno una guerra tra congreghe nella città di New Orleans. Sangue e terrore attendono la congrega di Erik ma, soprattutto, dovranno affrontare un nemico mortale quanto imparziale: il destino.

 

 

La recensione

Il gruppo di streghe, già protagonista del primo romanzo, si trova coinvolto in una scena del crimine.

Dopo una dura lotta, le ragazze riescono a salvare Thessa, una bambina che scopriremo essere molto importante, e Emris, l’uomo che si occupa di lei. Per proteggerli, li ospitano a casa loro e, mentre tentano di conoscerli meglio, affronteranno altre battaglie e avventure.

Anche questo secondo romanzo parte col botto. Quando leggi di un orgasmo e di un omicidio nelle prime pagine non puoi non pensare che “prometta bene” tutto il resto!

Non c’è il classico inizio lento, con la presentazione dei luoghi o dei personaggi. Qui si entra nel vivo della storia fin da subito (per questo motivo sarebbe bene leggere il primo romanzo prima di avventurarsi in questo).

Nonostante i personaggi siano davvero “cazzuti”, non mancano attimi di scoraggiamento, momenti in cui pensano di non potercela fare. L’autore è riuscito a rendere una potente strega più umana di tanti altri. Spesso ho pensato  (anche leggendo il primo romanzo) che Andrea deve essere una persona molto sensibile per come riesce ad affrontare certe tematiche nei suoi libri.

“Ma, c…, non riuscite mai a stare lontane dai guai voi?” Alzi la mano chi non l’ha pensato più di una volta.

I personaggi sono tutti ben delineati e diversificati l’uno dall’altro. Adoro la schiettezza di Tiffany (al suo discorso a scuola mi sarei alzata in piedi per applaudirla).

In questo secondo capitolo le scene d’azione sono molto più numerose, a scapito della storia vera e propria. Però, anche se all’inizio le varie lotte sembrano scollegate fra loro, facendo pensare a scene che non hanno un legame con la storia, a un certo punto, come tessere di un puzzle, il tutto viene collegato e si capisce che fa parte di un percorso che le streghe devono effettuare per giungere (anche se con perdite che mi hanno sconcertata) alla parte finale.

Un appunto, però, lo devo fare. A scuola, quando le streghe combattono contro la responsabile degli omicidi (non sapevo come altro dirlo, senza spoilerare il nome), c’è un non-so-che di sbagliato. Non so come spiegare bene la sensazione che ho provato: nella mia mente vedo svolgersi l’azione, molto movimentata e violenta, ma, mentre una tenta di difendersi, le altre streghe restano ferme a guardare.  Non avrebbe fatto male aggiungere particolari sulle sensazioni di chi non era coinvolto in quel momento nella lotta o sul fatto che fosse paralizzato per qualche motivo o altro.

Per il resto non posso che confermare quanto già detto per il primo romanzo: una bella storia che, unita alla bravura dell’autore, rende questo libro una piacevolissima lettura, con un finale che lascia a bocca aperta.

Dati tecnici


Titolo: Lonely Souls – La guerra occulta delle streghe

Autore: Andrea Romanato

Genere: Urban Fantasy

Casa editrice: Self-publishing

198 pagine

Prezzo: 2,99 euro e-book (gratis per Kindle Unlimited), 9,99 euro cartaceo

Chi ha scritto questa recensione

Mi chiamo Monica e sono nata nel 73 in Brianza, dove vivo ancora con il marito e due figlie ormai adolescenti. Grazie a un fratello più grande ho imparato a leggere prima di cominciare la scuola e non ho mai smesso. Leggevo e rileggevo le favole fino a che non le sapevo a memoria e, in mancanza d’altro, mi leggevo tutti i cartelli pubblicitari quando ero in macchina. Sono talmente fissata con la lettura che perfino quando guardo la tv e, sotto le immagini, scorrono dei testi, io bado solo a quelli. L’amore per i romanzi veri e propri è nato grazie a Stephen King che, con la sua raccolta “A volte ritornano” mi ha conquistata nel lontano 1987. Da allora ho voluto ogni suo libro e la fame di lettura è sempre andata crescendo, quindi ho pian piano ampliato la lista dei titoli, degli autori e dei generi. Mio marito spesso mi prende in giro, dicendo che non sono normale perché i miei autori preferiti sono King e Jane Austen, e la cosa si rispecchia anche sui film che mi piacciono: o polpettoni romantici o horror sanguinari.