La scrittura di getto: perché spesso è utile

In tantissimi criticano la scrittura di getto, ossia l’assenza di una scaletta o di una trama impostata in precedenza.

La considerano deleteria e poco utile all’autore.

Io ero tra quelli, ma mi sono dovuta ricredere.

E ora ti dirò il perché.


Sono i personaggi a muovere la storia

Il 29 luglio uscirà il mio racconto “Buia fu la notte” (qui trovi il link al preorder). Si tratta di una storia a tinte horror ma non troppo pesanti o splatter.

Perché ti sto dicendo questo?

Sì, ovvio, per farmi pubblicità, ma lo scopo principale è che ho scritto il racconto mossa solo dall’ispirazione.

Non c’è stata nessuna trama dietro, nessuna pianificazione. Avevo un’idea, e scrivendo questa idea si è evoluta.

E ti dirò di più: sono stati i personaggi a creare la storia, e grazie alle loro azioni la mia penna si muoveva agile sul foglio.

Sì, perché se ci pensi bene sono i personaggi che muovono una storia.

Puoi avere una trama pianificata dietro, con tanto di scaletta, ma ricorda comunque che ogni storia è guidata dai personaggi.

In parole più semplici, i personaggi devono modellarsi alla storia, questo sì, sennò rischieresti di avere un Mario o un Luigi messi lì per caso; ma la storia deve anche modellarsi ai personaggi.

Quello che vale è il contesto, come scrive Stephen King in “On writing”.

Se forzi troppo un personaggio, ossia lo obblighi a compiere azioni sono per rimanere fedele alla tua scaletta, questi risulterà artefatto, viziato, finto, che agisce non per sua volontà ma per volontà di una mano superiore.

Evento che capita purtroppo spesso quando siamo inquadrati in una scaletta precisa e non vogliamo sgarrare. E forziamo i nostri personaggi a compiere azioni che in realtà non farebbero.

Una storia, quindi, può nascere anche seguendo l’evolversi dei personaggi, domandandosi cosa farebbero in una determinata situazione e come reagirebbero a certi eventi. Assecondando i loro gesti, automaticamente la storia si dipana.

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Togliere le briglie alla creatività

Il bello della scrittura di getto è che la creatività spadroneggia.

Sto scrivendo un fantasy in questo periodo, e, sebbene abbia un’idea della trama da A a B e a C, lascio che sia l’immaginazione a condurmi in quanto sta in mezzo.

E mentre scrivo una scena, automaticamente mi si aprono più strade per approdare alla successiva, e così via.

Questo succede quando lasci che sia la creatività a guidarti, e cosa c’è di più bello di quando, mentre scrivi, ti balzi in mente la scena successiva? Non una qualsiasi, ma quella giusta.

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C’è però un limite

Sì, purtroppo come per ogni cosa c’è un limite.

Puoi scrivere di getto qualsiasi cosa, anche un romanzo di seicento pagine, e bada bene che può succedere!, però devi sapere con precisione quando è il momento di fermarti e iniziare a pianificare.

Quando lavoravo al mio thriller “Io sono l’usignolo”, l’avevo ripreso in mano dopo anni, subito ho iniziato con qualche idea e mi sono lasciata condurre dall’immaginazione.

Purtroppo ben presto mi sono accorta di girare in tondo, e di aver scritto pagine e pagine di niente. Ho cestinato tutto e iniziato a stendere una scaletta.

Idem per un altro racconto, al momento “in sospeso”, in cui ho scritto di getto fino al punto in cui non sapevo più come andare avanti, trovandomi dinnanzi una situazione che richiedeva più che sola creatività.

Posso quindi dirti che scrivere di getto è bellissimo, ma non funziona sempre.

Dipende ad esempio dal tipo di romanzo o racconto, dal genere o anche dalla trama (se complessa o no).

Una storia con tanti personaggi ha bisogno di pianificazione, sennò rischi di perderne qualcuno per strada, o di averne troppi che compiono azioni del tutto slegate dal contesto e dall’idea principale del romanzo.

Alcuni generi, poi, prediligono la pianificazione, come i gialli, dove è sempre bene avere ogni punto chiaro in mente; o gli storici, laddove la ricerca è fondamentale.

Cerca sempre quindi di bilanciare creatività con pianificazione: entrambe queste “tecniche” sono utili e portano a storie ben scritte.

Scrivere di getto, quindi, non è così controindicato come tanti dicono: bisogna semplicemente trovare un punto di equilibrio tra la storia e la creatività che, quando la lasci libera, cercherà di trascinarti in ogni dove.

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