self-publishing italiano

Conosciamo gli autori attraverso le loro parole.

Oggi è un grande giorno per l’autrice Cristina Vichi. Esce infatti “Tander – Dentro di noi l’energia dei fulmini”, urban fantasy con sfumature romantiche.

E quale occasione migliore per parlare un po’ con lei e farci svelare qualcosa sul suo nuovo romanzo?

  1. Ciao, Cristina, e grazie per aver voluto partecipare a questa intervista. Iniziamo parlando un po’ di te. Chi sei? Che cosa fai nella vita?

Ciao Emanuela, per me è un vero piacere rispondere alle tue domande. Nella vita sono mamma di tre bambini in età scolare, lavoro part time in uno studio dentistico e, alle volte, mi offro come cameriera.

  1. Com’è nata la tua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura è nata grazie a una storia, “Celeste”, che è diventata poi il mio romanzo di esordio. Non mi sentivo all’altezza di scrivere un intero libro e ho tenuto il romanzo intrappolato nella mia testa per anni.

Poi i personaggi sono diventati  prepotenti, ingestibili, e non ho potuto continuare a ignorarli. Ho iniziato a scrivere nell’ottobre del 2014 e da allora non mi sono mai fermata.

 

  1. Scrivi da qualche anno, ormai, e tutto in self-publishing. Ci puoi spiegare i motivi di questa scelta?

Il self-publishing è un mezzo di pubblicazione più complesso di quanto non si pensi. A volte sembra la via più facile, ma in realtà non è così. Non essendoci una casa editrice che cura l’editing, la grafica e la promozione è l’autore stesso a farsi carico di tutto.

Il bello è che l’autore può scegliere i professionisti con cui lavorare, può anche farne a meno se vuole. Non è facile farsi notare in mezzo ai tanti libri pubblicati ogni giorno, ma spero che la passione e l’impegno alla lunga mi diano soddisfazione.

  1. Oggi esce Tander – dentro di noi l’energia dei fulmini, il tuo quinto romanzo, un urban fantasy. Com’è nata l’idea?

L’idea di questo romanzo nasce dalla visione di un fulmine sullo schermo di un computer.

Volevo un protagonista maschile pericoloso, soprattutto per la donna che ama, e l’energia elettrica mi è sembrato un buon inizio.

Poi da questa prima intuizione ho sviluppato le varie tematiche che si celano dietro il mondo dei Tander.

 

 

  1. Come mai hai deciso di variare genere?

Sto sperimentando un po’ di tutto, ho una gran voglia di fare esperienze e approfondire il mio essere autrice in tutte le sue sfaccettature. Non scelgo mai prima il genere a cui apparterrà la mia storia. Mi viene l’idea, la sviluppo e, alla fine, la colloco nel genere che mi sembra più idoneo.

  1. Quali sono state le difficoltà maggiori nella stesura di Tander?

Ho cercato di dare molto spessore ai personaggi, questo implica pensarli, conoscerli e studiarli per lungo tempo. Inoltre non è stato facile far quadrare quanto fa da contorno alla storia. Ho inventato leggi e dinamiche, lasciando correre la fantasia, poi però il cerchio deve chiudersi e, anche se fantasioso, tutto deve avere un senso logico.

  1. Descrivi in tre aggettivi i protagonisti: Erkan e Niki.

Erkan: misterioso, affascinante, pericoloso.

Niki: curiosa, testarda, impulsiva.

  1. Ci sveli un aneddoto relativo alla stesura di Tander?

Agli albori, quando ragionavo su come rendere Erkan pericoloso e letale, mi è venuto in mente il veleno dello scorpione. Avevo pensato di renderlo un mix fra uomo e scorpione. Poi, invece, ho preferito il fulmine.

  1. Il personaggio che apprezzi di più in Tander?

È un personaggio secondario, si fa chiamare Grigio. È un vecchio che dimostra settant’anni con un’intelligenza e un ego smisurati. Parla spesso per detti e proverbi e gioisce quando nessuno capisce ciò che per lui è scontato. Una frase che adoro è questa:

«Risolvo un problema per volta, non sono Dio…», gli scappò un sorrisetto, «…non ancora».

  1. …e quello che ti è proprio antipatico?

Artemisia, ma non voglio rivelarvi chi è! J

  1. Quali sono state le maggiori soddisfazioni che hai avuto con Tander?

Ogni romanzo ha le proprie e specifiche difficoltà, affrontarle e risolverle permette all’autore di migliorare e crescere. Tander è  l’opera che ha richiesto più tempo e lavoro, però mi ha dato molto, soprattutto a livello emozionale. Sono contenta di come è venuto. È stato bello pensarlo, svilupparlo e persino correggerlo. Ora che è online sono felice di condividere la storia con chi vorrà leggerla.

  1. Hai in mente una continuazione, un sequel?

Tander è autoconclusivo. Tuttavia le dinamiche su cui si basa lasciano largo spazio alla costruzione di altre storie. In particolare mi piacerebbe raccontare il futuro di un personaggio di cui non posso proprio rivelare l’identità.

  1. Progetti per il futuro? Ci sveli qualcosa? Qualche romanzo in cantiere?

Ho ultimato la prima stesura di un nuovo romanzo, ora si passa alla fase di revisione, che è sempre la più lunga. Si tratta di un Paranormal Horror. Io e la mia editor approfondiremo le dinamiche di suspence e inquietudine. Non vedo l’ora di iniziare!

self-publishing italiano