Continua l’appuntamento con le interviste agli autori autopubblicati: oggi parliamo con Flavia Fanelia.

Come sei venuta a conoscenza del self-publishing?

Me ne ha parlato un’amica a dirla tutta.

Quando hai iniziato a pubblicare come self-publisher?

L’anno scorso, dicembre 2015, per intenderci.

Com’è venuta questa idea? Avevi già pubblicato prima con una casa editrice?

Avevo pubblicato con una Ce, anche seria, ma secondo me mancava un buon lavoro di pubblicità e diffusione e quindi ho pensato di provare a fare da me.

Come ti trovi con il self-publishing? Pensi sia un’alternativa conveniente a una casa editrice?

Io non lo trovo così disdicevole come lo dipingono tanti. In fondo, scrivo per farmi leggere e quindi se non riesco a ottenere di venire pubblicata con una Ce, perché non sfruttare l’autoproduzione?

Quali sono state le maggiori difficoltà ad autopubblicarti?

In realtà trovare una buona copertina, non perché non ce ne siano di belle sul mercato, ma in fondo, io che ne so di cosa piace e attira gli altri? Poi, la correzione del testo, perché trovare professionisti è una selezione complessa. Infine, la pubblicità. Non è facile, specie per me che non amo stringere legami su Facebook e fare scambi di letture…

Quali sono state le maggiori soddisfazioni?

Le recensioni ricevute senza dover chiedere o corrompere amici e parenti.

A tuo avviso, il self-publishing avrà futuro in Italia?

Vista la difficoltà di farsi notare da una Ce perché preferiscono puntare su scelte facili, nomi già conosciuti (attori, cantanti, youtubers), direi che è una buona alternativa e forse uno dei pochi sbocchi futuri per chi vuole scrivere ed essere letto.

In generale, cosa pensi del self-publishing? Ti senti di consigliarlo?

Io mi sono trovata bene e sì, lo consiglierei. Provare per credere.