Dopo l’incidente, le tenebre dell’amnesia. Ma cosa farai se i ricordi che iniziano a emergere non ti appartengono?

Goran è stato colpito da amnesia in seguito a un grave incidente d’auto. Dopo mesi di sforzi per tornare a inserirsi nella sua realtà, si sente ancora intrappolato in una vita che gli è estranea, con persone difficili da amare e momenti in cui non si riconosce. Quando iniziano le visioni, sono ambientate in un mondo di gelo e di lotta per la sopravvivenza, dove lui stesso sembra avere un ruolo.

Deciso a scoprire cosa gli stia succedendo, Goran abbandona tutto e parte per la Scandinavia, seguendo gli indizi a sua disposizione. L’incontro imprevisto con Nico, una ragazzina fuggita da casa, sarà soltanto una seccatura… o gli cambierà la vita?


“Cercando Goran” è un romanzo che mi ha piacevolmente sorpresa. Non solo per la trama originale e ben architettata, ma anche per la scorrevolezza della storia e per la cura che l’autrice ha avuto di ogni frase e parola.

All’apparenza, potremmo storcere il naso per qualcosa di già sentito: il protagonista che perde la memoria e intorno a lui si dipana una matassa di misteri.

In realtà la Gironella sa fin da subito dove andare a parare e non manca certo di originalità: infatti Goran, questo il nome del protagonista, è sì circondato da misteri, ma riguardano lui stesso, o meglio… qualcuno che vuole impossessarsi di lui.

I ricordi che di tanto in tanto affiorano non sono infatti i suoi… e allora di chi sono?

Ho apprezzato, come dicevo, la scrittura veloce e scorrevole, senza troppi fronzoli o “arrampicate sugli specchi”: ogni scena ha il suo significato e mai è messa lì per caso o per riempire uno spazio vuoto.

Ogni azione conduce alla successiva senza battute di arresto, fino ad arrivare al concitato finale.

Il romanzo è la storia di un uomo come tanti, con pregi (pochi) e difetti (molti), che suo malgrado si trova invischiato in qualcosa di più grande di lui e non può fare a meno di farsi trascinare dalla corrente, arreso al corso degli eventi ma curioso di sapere come si evolveranno.

Una sorta di anti-eroe, Goran, che vuole staccare da tutto e da tutti ma non riesce, e solo alla fine comprenderà qual è il suo posto nel mondo e il senso di una vita estranea e troppo stretta.

Interessanti anche i (pochi) comprimari: la moglie Irene, l’amica-amante Cassandra e la fuggiasca Nico, che ho amato più degli altri per la forza che ha dentro un corpicino di bambina.

Ciascun personaggio è l’emblema di un vizio o una virtù, a seconda dei casi (possessione, coraggio, perseveranza), e questo fa di essi persone come noi, vicine a noi.

E nel mio pensiero sono questi i personaggi migliori: qualcuno che puoi amare o odiare, ma che sa trasmetterti un’emozione.

Per concludere, consiglio questo romanzo sia agli irriducibili amanti dei mystery thriller, come me, ma anche a chi ha voglia di qualcosa di diverso dai soliti brodini che purtroppo spesso troviamo in libreria.

E come direbbe Borghese: mi piasce, voto diesci!