Evviva la coerenza!

coerenza narrativaOk, io non sono capace di scrivere titoli accattivanti, però almeno cerco di renderli essenziali. E più essenziale di “coerenza” non credo esista qualcosa. Proprio di coerenza vorrei parlarvi oggi.
Effettivamente suonerà banale, ma di coerenza, in un romanzo o saggio, ce n’è sempre bisogno. Coerenza nel narrare, nella trama, nello scrivere, nell’impaginare… Chi più ne ha, più ne metta.
Anche in questo caso l’argomento è molto vasto e richiederebbe altri articoli per specificare meglio ogni aspetto. Cercherò di offrire una lettura didascalica e quantomeno esaustiva, suddividendo il tutto in piccoli punti.

La coerenza narrativa

A mio modestissimo parere, la coerenza narrativa è solo un aspetto della coerenza in generale.
Quando si parla di coerenza narrativa, a me vengono in mente diversi aspetti:
  • Presenza di una trama fluente senza buchi di sceneggiatura o lacune;
  • Ambientazione, linguaggio, struttura dei personaggi conformi al contesto narrativo;
  • Corrette distanze geografiche e aspetti del territorio nel quale è ambientato il romanzo;
  • (Collegato con il punto sopra) Tempi corretti e proporzionati alla narrazione e all’ampiezza (geografica) del contesto narrativo.
  • Sapere di cosa si parla.
Vi siete già scoraggiati? Eppure, non è troppo complesso, e sono certa che molti di voi considerano questi aspetti in modo automatico. Il punto nel quale trovo spesso problemi, è l’ultimo. Sapere di che cosa si parla. Che vuol dire? Ne parlerò diffusamente in altri articoli, ma ci basti un banale esempio: non basta saper guidare per conoscere una macchina con perfezione. I piccoli dettagli vanno sempre curati al massimo, e non fa mai male una ripassata in più all’argomento che stiamo trattando.

La coerenza stilistica

Anche in questo caso, in molti si ritroveranno già e i punti tra poco menzionati saranno letti con un sorriso ironico. La coerenza stilistica, come dice il termine, riguarda lo stile, la scrittura. Attenzione! Non si parla solo di scrivere in italiano corretto e preferibilmente senza troppi errori, ma anche di curare la narrazione e il testo.
Alcuni esempi:
  • Stile narrativo uniforme;
  • Uso corretto dei tempi verbali;
  • Punteggiatura uniforme.
Vi sarà sicuramente capitato di scrivere di getto, magari senza prestarvi troppa attenzione. Alla rilettura, vi sarete poi messi le mani nei capelli: scrittura frammentata, magari passando da uno stile più lento a uno veloce, senza motivo; oppure paragrafi che passano dal passato remoto al presente, anche in questo caso senza motivo; infine narrazione che prima è in terza persona e poi passa in prima. Tutti questi aspetti non sono da considerare nel caso questi “sbalzi” siano voluti.
Mi preme anche spendere due righe sulla punteggiatura: se prediligiamo frasi brevi, intervallate da punti fermi, è meglio evitare, al capitolo successivo, di scrivere lunghi periodi senza virgole o punti e virgola. Un occhio di riguardo anche per la punteggiatura dei dialoghi (che merita anch’essa trattazione separata): se abbiamo iniziato usando i caporali, dobbiamo continuare con essi e non sostituirli, di punto in bianco, con le virgolette alte.

La coerenza strutturale

La coerenza strutturale riguarda piuttosto l’impaginazione del romanzo o del saggio. Ricordiamo che una corretta impaginazione, soprattutto per i cartacei, renderà il libro più bello e, soprattutto, leggibile.
Alcuni punti da tenere presente:
  • Uniformità e omogeneità dei capitoli;
  • Assenza di righe isolate o parole staccate dal resto della frase (soprattutto con Word, che sono conscia essere piuttosto infido, in questi casi);
  • Corretta numerazione (attenzione! La consuetudine vuole che alcune pagine del romanzo o saggio non siano numerate);
  • Per i saggi: immagini e grafici inseriti correttamente, note a margine omogenee, eventuale bibliografia uniforme.