Articolo spinoso e difficile per me da scrivere, perché va a toccare argomenti che si spera mai di affrontare. Eppure.

Come comportarsi quando il committente, in questo caso uno scrittore, decide di non volerti pagare?


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Scrittore non pagante

In qualsiasi attività c’è sempre chi, quando arriva il momento, non tira fuori il portafogli e puff, diventa uccel di bosco.

Non vorresti mai che capitasse a te, ma ahimè, può succedere. Anche nei lavori di editoria come editing, grafica, promozione.

Sebbene sia più frequente leggere e sentire di editori truffaldini che si prendono i tuoi soldi e spariscono, o che non pagano le tue royalties, fidati che capita anche che sia uno scrittore a non pagare un professionista dell’editoria, per un lavoro di editing, di grafica, di promozione. A volte non ne ha le possibilità, ma altre è semplicemente uno dei tanti furbetti che purtroppo ci tocca incontrare.

Mi è capitato rare volte, per fortuna, ma ogni volta è uno stillicidio: richieste, altre richieste, messaggi, chiamate, minacce… ma niente: se non ti vogliono pagare non c’è verso. E nemmeno ricorrere all’avvocato: spesso il compenso non copre nemmeno le spese legali.

Come riconoscere uno scrittore non pagante

Il leitmotiv è spesso identico, com’è identica la carta di identità di queste persone.

Per prima cosa, ti riempiono di chiacchiere vuote: faremo qui, faremo là, vedrai che la nostra collaborazione avrà lunga vita, saremo una squadra fortissimi. Per poi magicamente sparire al momento di sganciare il denaro.

Oppure adducono a scuse tra le più improponibili, partendo dal classico “è un periodo no, scusami” per arrivare a quelle più fantasiose: “Sai, mia moglie è incinta” (giuro, mi è capitato!).

Oltre spesso a perdere i soldi, perdi anche del gran tempo dietro queste persone, e ti domandi: ma perché non ho detto di no subito?

Un altro aspetto che accomuna gli scrittori non paganti è il tipico mugugno alla genovese che però nasconde un’intenzione insidiosa ma ben precisa: arrivare a dirti che il tuo lavoro non è stato fatto bene (sulla base delle loro personalissime idee) e quindi non ti verrà pagato nulla.

Un po’ come farsi curare una carie, poi il dente va in necrosi e rivogliamo i soldi indietro perché è colpa del dentista.

Come difendersi?

Il professionista ha in mano molte carte da giocare, quindi ti tranquillizzo da subito.

Per prima cosa, anche prima di stipulare contratti e fare la fattura, è obbligatorio chiedere un acconto, o se la cifra è bassa il pagamento anticipato: se lo scrittore non paga, il lavoro non inizia.

Se invece sei un tipo fiducioso e speri sempre nella bontà delle persone (o piuttosto nella loro professionalità), e preferisci essere pagato alla fine (non te lo consiglio, esperienza personale), allora un contratto di collaborazione o una fattura ti saranno di aiuto in caso di mancato pagamento.

Il tuo commercialista o il tuo avvocato sapranno consigliarti al meglio il contratto giusto per te; in ogni caso, anche in sua assenza, una regolare fattura è un documento validissimo per avviare un’azione di recupero crediti.

Spesso, purtroppo, il cliente non pagante deve anche una somma di denaro davvero irrisoria (lavoretti che magari richiedono poco tempo), ed è snervante dover intraprendere azioni legali e magari rimetterci anche.

Si può quindi tentare la via formale, con mail di sollecito, salendo via via nella scala del recupero crediti. A salire, ovviamente, ogni azione sarà sempre più massiccia nei confronti del debitore. Qui trovi un articolo molto approfondito che ti consiglio di leggere.

Imbattersi in uno scrittore non pagante è qualcosa che non auguro a nessuno ma che purtroppo capita, più frequentemente di quanto immagini. Sarebbe bello se tutto fosse rose e fiori e se tutti ti rispettassero, ma non è così: spesso, oltre che a sminuire il tuo lavoro (e ho già parlato a più riprese di come farsi pagare poco è dannoso), queste persone ti considerano alla stregua di un mero volontario, perché, che sarà mai? Hai solo corretto un libro. La mancata esistenza di un albo per i professionisti come noi è una lacuna che andrebbe assolutamente colmata, per dare a editor e ad altri professionisti il giusto valore, giuridico e morale.