Come rendere la tua scrittura più incisiva (parte prima)

Il problema che hanno molti autori, soprattutto emergenti, è di non riuscire a esprimere al meglio quanto hanno dentro.

Il più delle volte è la fatica di tradurre su carta i propri pensieri, che si risolve in frasi difficili da leggere e da digerire.

In questa prima parte di una breve guida, ti mostro come rendere la tua scrittura più incisiva.


Cappellino introduttivo

Essere più incisivi non lo diventi in due ore, e nemmeno in due anni. È un processo che dura tutta una vita, ma che presuppone la tua voglia di metterti in gioco.

In altre parole, se ti senti “già arrivato” e ritieni di sapere tutto quello che c’è da sapere, allora questo articolo non fa per te… e non so nemmeno se lo sia la scrittura, perché tutti (e inserisco anche me come creativa e editor) hanno sempre qualcosa da migliorare, anche lo scrittore più bravo e famoso (che non sempre è la medesima persona).

Se invece ritieni di voler apprendere qualcosa in più, anche una sola minuzia, armati di penna e blocchetto e inizia a prendere appunti!

Mentre

La congiunzione “mentre” indica l’avvio di un’azione che si sta svolgendo in parallelo a un’altra: mentre stavo mangiando, Mario entrò in cucina; mentre Maria cuce, suo figlio gattona; eccetera.

Usatissimo in scrittura, ma a volte troppo, e un periodo rischia di diventare pesante da digerire.

Si alzò tremante dal pavimento su cui era rimasto accasciato per quelle che erano parse ore, mentre le immagini scorrevano ancora vivide davanti a sé. Appoggiò il palmo sudato alla parete e, mentre si guardava intorno per capire dove si trovasse, dove si trovasse effettivamente, una fitta gli trapassò il cranio.

Questo periodo di per sé scorre, ma è poco coinvolgente. Tentiamo di migliorarlo e darvi maggiore incisività.

Si alzò tremante dal pavimento su cui era rimasto accasciato per quelle che erano parse ore. Le immagini scorrevano ancora vivide davanti a sé. Appoggiò il palmo sudato alla parete e si guardò intorno per capire dove si trovasse, dove si trovasse effettivamente. In quel momento, una fitta gli trapassò il cranio.

Decisamente meglio, ma si potrebbe fare di più, ovviamente mostrando anziché raccontare, ma non è questo il momento di parlare di show, don’t tell.

In ogni caso, aver rimosso le due congiunzioni ha alleggerito il periodo, che senza risulta molto più agevole e bello da leggere.

Certo, ora non devi metterti a epurare ogni testo di tutti i “mentre” che trovi, però laddove ti sembra che le frasi siano pesanti e poco incisive ti conviene fare una rilettura, magari ad alta voce. È un esercizio davvero utile.

Gerundio

Il modo gerundio indica un’azione da compiere: scendendo dalle scale, Mario inciampò; avendo mangiato tanto a pranzo, per cena Luigi si preparò una minestrina.

Come ci dice anche Treccani, il gerundio viene usato poco in lingua italiana: preferiamo coordinate o subordinate che rendono la lettura più agevole.

Tuttavia questo non vuol dire bandirlo dalle tue storie; devi solo stare attento ed evitare… gerundi multi-tasking, come dice il blog Racconti vaganti.

In altre parole, spesso c’è la tendenza a usare il gerundio per descrivere un’azione compiuta in contemporanea a un’altra… ma che in realtà non potrebbe avvenire.

Paolo entrò di corsa, gridò, prese la pistola sparando al killer.

Ovviamente, prima prende la pisola, poi spara, non può farlo in contemporanea!

Paolo entrò di corsa, gridò, prese la pistola e sparò al killer.

Ogni volta che usi il gerundio, fai attenzione a che le azioni descritte possano essere compiute nel medesimo tempo: Mario può passeggiare guardando le vetrine, ma non può scendere le scale aprendo la porta.

Frasi lunghe

Questo dipende un po’ dal tuo stile: magari sei un tipo da frasi brevi, secche, oppure preferisci intervallarle da virgole e altri segni di interpunzione.

Se rientri nell’ultimo caso, anche qui ti consiglio una lettura ad alta voce per evitare che il discorso si perda per strada e che il lettore arrivi al punto finale e non ricordi più cos’aveva letto all’inizio. Un po’ come me quando studiavo diritto e le lunghissime sentenze.

Tutto ciò che un tempo era verde e carico di vita, ora inerte era accasciato al suolo, ciò che rimaneva di quella bellissima terra lentamente ardeva, corroso dal fuoco maledetto, e dopo il fuoco giunse l’acqua, che lavò e curò le ferite, e infine la candida neve, che coprì il terreno ormai spoglio; la neve divenne ghiaccio, mentre il cielo si copriva di oscure nuvole; il mare fremeva, agitato, come se preavvisasse l’arrivo di qualcosa, profondi tuoni squarciavano di tanto in tanto l’atmosfera.

Adattamento de Cronache di Charma #1 (la cui sottoscritta malauguratamente ne ha la paternità)

Sebbene l’intero periodo sia leggibile, è poco scorrevole e arrivi alla fine senza fiato. Meglio spezzettarlo in frasi più brevi.

Tutto ciò che un tempo era verde e carico di vita, ora inerte era accasciato al suolo. Ciò che rimaneva di quella bellissima terra lentamente ardeva, corroso dal fuoco maledetto. Dopo il fuoco giunse l’acqua, che lavò e curò le ferite, e infine la candida neve, che coprì il terreno ormai spoglio. La neve divenne ghiaccio, mentre il cielo si copriva di oscure nuvole. Il mare fremeva, agitato, come se preavvisasse l’arrivo di qualcosa. Profondi tuoni squarciavano di tanto in tanto l’atmosfera.

Ripetizioni di medesimi concetti

Si sa, come autore emergente hai il timore panico che il lettore non capisca o non ricordi quanto già hai scritto, e così cerchi ogni volta di ripetere concetti ed eventi all’infinito…

… con la conseguenza che non solo il lettore capisce, ma si infastidisce pure.

Egli era stanco, incapace di muoversi, in balìa degli eventi. Immobile come pietra, gli arti non rispondevano più ai comandi, era incapace di muoversi.

Un rigiro di parole per scrivere che il nostro protagonista non può muoversi.

Se scrivi che gli arti non rispondono più ai comandi, è superfluo aggiungere che è incapace di muoversi: l’hai detto già prima!

Capita anche di ripetere eventi narrati in precedenza, come una sorta di “mini riassunto delle puntate precedenti”:

Mario posò il cellulare sul comodino, si tolse la maglia sporca di terra e fece una veloce doccia. Quando tornò in stanza, prese il telefonino, precedentemente appoggiato sul comodino, e chiamò Peach.

Se scrivi prima che posa il cellulare sul comodino, dopo non ha senso ripeterlo, perché il lettore se lo ricorda.

Come ricorda anche qualcosa avvenuto dieci pagine addietro (almeno, se sta attento!).

Pagina 13: Mario posò il cellulare sul comodino, si tolse la maglia sporca di terra e fece una veloce doccia. Quando tornò in stanza, prese il telefonino, e chiamò Peach.

Pagina 24: Peach arrivò trafelata alla casa di Mario. Lui l’aspettava seduto sul sofà, il viso pallido alla luce dell’abat-jour. L’aveva chiamata in precedenza, dopo essersi fatto una doccia.

Riassunto della puntata precedente? No, grazie!

Se hai raccontato e mostrato bene tutto, il lettore attento lo ricorderà senza che tu debba ricordarglielo.

Questi quattro esempi sono brevi ma spero utili per aiutarti a rendere la tua scrittura più incisiva.

Nella prossima parte di questa guida ne scoprirai altri, quindi tieniti forte: il viaggio nelle pieghe della scrittura è appena iniziato!