Scrivere: gli 8 consigli di Neil Gaiman

Neil Gaiman è uno sceneggiatore, scrittore e fumettista britannico, autore di numerosi libri, tra cui i fantasy “L’oceano in fondo al sentiero” (2013) e “I ragazzi di Anansi” (2005).

Sulla scorta dei consigli di scrittura di Elmore Leonard, il quotidiano The Guardian ha chiesto ad altri autori di stilare le loro regole per una buona scrittura.

Oggi vediamo le 8 regole di Neil Gaiman.

8 regole di scrittura di Neil Gaiman

Regola numero 1: scrivi

Be’, in effetti quale regola più azzeccata se non questa?

Scrivi.

Un verbo semplice che racchiude un impegno profondo.

Si sa, chi scrive ha dentro di sé passione, creatività, immaginazione, ma anche moooolta (“o” aggiunte volontariamente) costanza e volontà.

Se scrivi in modo discontinuo, quando capita e mettendo in primo piano altre cose, difficilmente farai molta strada.

Il tuo libro faticherà a decollare e soffrirà anch’esso di discontinuità.

Quindi, la prima regola di Gaiman, ma che molti altri scrittori immagino approvino, è: scrivi.

In altre parole: porta la scrittura in primo piano e falla diventare un’abitudine.

Regola numero 2: metti una parola davanti all’altra, trova quella giusta e buttala giù

Mettere una parola davanti a un’altra è semplice, all’apparenza.

Fa parte di quello che mi piace considerare “delirio creativo”: ossia scrivere, scrivere e… scrivere, senza fermarsi a rileggere o a pensare.

Semplicemente lasciare correre l’immaginazione.

È faticoso anche continuare a scrivere, però.

Spesso ti ritrovi davanti al foglio bianco e non sai come partire, oppure sei partito ma qualcosa ti ha fermato e, per quanti sforzi tu faccia, proprio non riesci ad andare avanti.

In questo caso, mettere una parola davanti all’altra può essere davvero complicato.

Eppure, come per la prima regola, anche questa è fondamentale, com’è fondamentale superare il fastidioso blocco dello scrittore. E per superarlo, basta continuare a scrivere, qualsiasi cosa ti salti in testa.

Trovare la parola giusta… be’, qui devi davvero fermarti a pensare.

È difficile trovare la parola giusta che si incastri nella frase come un puzzle: o suona male, o è ridondante, oppure è già stata usata ma se metti un sinonimo rischi di far ridere.

Che fare?

Il mio personalissimo consiglio è di scrivere, innanzitutto, e poi, durante la revisione, controllare tutte quelle parole o frasi “dubbie”; se proprio non si riesce di sistemarle, riscrivere il periodo.

Regola numero 3: finisci quello che hai scritto. Qualsiasi cosa tu abbia da fare nel finirlo, finiscilo

Una delle cose più brutte e tristi, e che ti fanno perdere tempo, è lasciare incompiuto un libro.

Insomma, magari ci hai lavorato mesi e poi, perché hai da fare altro o non hai più idee (il che, però, se segui una scaletta non dovrebbe succedere), lo lasci a marcire nel cassetto o in un file del PC.

Una volta che hai iniziato a scrivere, finisci di farlo. Anche se ti sembra una boiata. Avrai tempo dopo per maledirti nel correggerlo.

Regola numero 4: metti il testo da parte, poi rileggilo fingendo di non averlo mai letto prima. Fallo leggere ad amici dei quali rispetti l’opinione e a cui piace il genere

Uno dei consigli più gettonati è di “lasciar riposare” un libro appena terminato, e poi riprenderlo dopo un po’ di tempo (settimane, mesi, dipende dalle tue esigenze) per rileggerlo con occhio critico e con la certezza di aver quel dovuto distacco che permette di correggerlo.

Se hai fretta di pubblicare o cercare un editore e fai tutto subito, rischi di non essere troppo “esterno” alla tua storia e di correggerla senza gli occhiali giusti.

È sempre meglio mettere da parte il libro per un po’, magari facendolo leggere ad amici, come suggerisce Gaiman, che potranno aiutarti con i loro consigli; oppure, ancora meglio, inviandolo a beta reader o lettori professionisti che lo leggeranno con sguardo ancora più critico.

Regola numero 5: ricorda: quando la gente ti dice che qualcosa è sbagliato o non va per loro, di solito ha ragione. Quando ti dice nello specifico cosa è sbagliato e come correggerlo, in genere ha torto

I consigli e i suggerimenti di amici, beta reader o lettori professionisti vanno sempre presi con le pinze, come anche le correzioni di un editor — anche chi fa questo lavoro da quarant’anni può sbagliare!

Durante la stesura del mio romanzo (ti interessa sapere qual è? Eccolo), mi sono confrontata con tanti beta reader e amici che mi hanno consigliato come migliorarlo e cosa togliere.

Ebbene, non posso che condividere il parere di Gaiman: se qualcuno ti suggerisce cosa non va, di solito ha ragione.

Queste persone leggono con occhio esterno e spesso a volte neanche ti conoscono. Non sanno nulla del tuo libro, se non di cosa parla, né sanno qualcosa di te.

Soprattutto, se leggono per lavoro, scoveranno immediatamente tutti quei piccoli, ma piccoli proprio, dettagli o quelle minuscole incoerenze che tu proprio non hai visto.

I loro consigli sono davvero preziosi.

Diverso è il caso di chi, magari credendosi editor di Mondadori ma non avendo l’esperienza necessaria o le competenze, decide di bacchettarti e correggerti.

Come scrive Gaiman: di certo ha torto.

Regola numero 6: correggi. Ricorda che, prima o poi, anche se non è perfetto, dovrai lasciarlo andare e scrivere altro. La perfezione è inseguire l’orizzonte. Va’ avanti.

Due punti fondamentali.

Il primo è correggi.

Il secondo è smetti di correggere.

Potrei anche fermarmi qui perché queste frasi si commentano da sole, ma siccome sono logorroica e ogni tanto pecco di immodestia, lasciami aggiungere un appunto.

La correzione è fondamentale e, se segui il mio blog, ormai sai cosa ne penso.

Non correggere un libro è come seminare un fiore e non bagnare la terra e pretendere che ne esca qualcosa. Per così dire.

Correggere troppo è un errore.

La perfezione non esiste, appunto, e, tranquillizzati, ci sarà sempre qualcosa del tuo libro che lascerai per strada. Succede anche nei libri delle grandi case editrici.

Correggere oltre il dovuto non solo ti fa perdere tempo, ma è dannoso perché, volendo ricercare questa dannata perfezione, rischi di riscrivere frasi già buone e rovinarle.

Regola numero 7: ridi delle tue battute

Devo commentarlo?

E divertiti ogni tanto!

La scrittura è anche quello 🙂

Regola numero 8: la regola principale della scrittura è che, se lo fai con sicurezza e fiducia, sarai in grado di fare qualsiasi cosa (è una regola che vale sia per la vita che per la scrittura, ma in quest’ultimo caso è verissima). Scrivi la tua storia come deve essere scritta. Scrivi onestamente e racconta il meglio che puoi raccontare. Non credo ci siano altre regole. Almeno, non regole importanti

E anche in questo caso non credo ci sia da commentare.

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